domenica 1 giugno 2008

LA BIOGRAFIA DI HANSY LUMEN




Poeta, scrittore, agitatore culturale, guerrigliero comunicativo Johann Lumen, detto Hansy, nasce in Germania a Kaufbeuren il 21 febbraio del 1920 da una famiglia molto particolare. Il padre, Solomon Lumen, è un ebreo mistico che, sfidando la volontà della famiglia, sposa la giovanissima Senada Dragutin, una ragazza di origine Rom. L’amore che li lega è molto profondo e porta alla nascita di due figli, Johann nel 1920 e la piccola Gertrud nel 1928, ma le difficoltà che i due si trovano ad affrontare non sono poche; prima tra tutte l’opposizione delle rispettive famiglie d’origine, alla quale si aggiungerà una differenza culturale molto profonda e degli eventi storici che porteranno al quasi affossamento di tutto ciò che non rappresentava l’idea del più forte, ossia “Forte con chi è debole, accondiscendente con chi è servo del potere…”

Una sorta di mitologia avvolge i primi anni di vita del piccolo Johann, che, nato con un difetto di ipocromia che gli consente di vedere solo ombre, per alcuni anni è iperprotetto dalla madre che non lo ritiene in grado di svolgere una vita autonoma. La storia racconta che la madre stessa dovette ricredersi quando Johann, a soli nove anni, portò in salvo la sorella più piccola che stava per annegare in un laghetto. La famiglia non naviga in buone acque, il lavoro scarseggia, i Lumen non sono ben visti ed hanno pochi amici, tra questi la maestra del piccolo Hansy, che lo aiuterà a sviluppare la sua già irresistibile attrazione verso le arti figurative e comunicative.

Il legame tra i due fratelli Lumen appare, fin dalla nascita della piccola Gertrud, estremamente forte. Johann vigila sulla piccola facendo sempre attenzione che non le accada nulla.
Un legame di sangue, ma non solo, Gertrud è l’unica a riuscire ad intercettare in anticipo i pensieri del fratello ed è anche la sua memoria. Tutto quello che Johann non riesce a scrivere viene riferito a una Gertrud, ancora bambina, che immagazzinerà ogni dato riportandolo successivamente su alcuni quaderni. Poesie e scritti perduti sono stati recuperati grazie alla mente di Gertrud.

Sono anni bui e il giovane Hansy matura un carattere ribelle e ostile ad ogni forma di potere e assoggettamento. Desideroso di vivere e di agire, nel 1933, entra a far parte di una cellula clandestina del KAPD, dalla quale viene espulso l’anno successivo perché colto in atteggiamenti equivoci con un altro giovane. A soli 13 anni si scopre comunista e gay nello stesso momento, ma deluso per l’accaduto e per l’ipocrisia dimostrata dai compagni, si rifugia nella solitudine, uscendone completamente rinnovato. Sono gli anni in cui inizia a dedicarsi ad azioni di guerriglia comunicativa ai danni degli avamposti nazisti. Nella prima parte della sua carriera l'artista agitatore utilizza impianti di diffusione audio rudimentali per diffondere "La canzone dei Setti Nani" durante le riunioni direttive del Partito Nazional Socialista.

Il 15 febbraio del 1935, ad una mostra d’arte, conosce Helmut Corsini giovane di buona famiglia, di tre anni più grande. Helmut s’innamora perdutamente di Johann, della rapidità con cui fa scorrere i suoi ragionamenti, della sua sensibilità e del suo senso di giustizia. Per Johann, Helmut rappresenta quella parte di sé stesso che non è ancora completamente sbocciata, è colui che lo rende completamente consapevole della sua omosessualità.
Nel marzo dello stesso anno Helmut regala al suo giovane amante un libro di Aleksander Radiščev, “Viaggio da Pietroburgo a Mosca”, dopo questa lettura, l’idea nuova di Hansy prende completamente forma.
È l’inizio di quello che viene definito il “periodo figurativo”: l'evoluzione della sua tecnica di guerriglia lo porta a scoprire il potenziale dei nuovi proiettori militari per piste aeree, che modifica per integrare i negativi di pellicola e proiettare immagini, di fatto il primo "diapo-proiettore" della storia. Non è restato niente dei contenuti perché ogni proiettore era costruito per distuggersi alla fine dell'utilizzo . Questo è il segreto che lo ha mantenuto "invisibile" negli anni che lo separano dalla sua esecuzione. Come amava dire:
“Sii veloce, invisibile e non lasciare traccia ma solo ricordi”.
Contrario ad ogni forma di identificazione brucia di continuo le carte d'identità che la polizia lo obbliga a tenere.
Hansy ha una vera e propria ossessione per le biciclette, mezzo silenzioso ed efficiente, l’ultimo progetto a cui stava lavorando era un ciclo sidecar con batteria in grado di trasportare e alimentare l’attrezzatura.
L'opera di mistificazione e rimozione operata dai nazisti e negli anni successivi dai paesi alleati del Patto Atlantico è tutt’oggi tesa a soffocare la dimensione inesplorata che il suo genio apre:
il "qui e ora" di un puro pensiero di ribellione concreta e individuale. Hansy Lumen rappresenta tutti i grandi pensatori e artisti rimasti sconosciuti e soffocati dal potere perché troppo innovativi, troppo scomodi o troppo visionari. Muore nel 1941 fuciliato da un plotone di SS, ma resta un esempio di sconcertante modernità a cui le Ronde Hansy Lumen hanno voluto tributare onore e giustizia ripercorrendo 65 anni dopo le stesse orme dal punto in cui si sono interrotte...








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